
se guardiamo con attenzione l'involucro del sensore possiamo notare che addirittura è realizzato con la stampa 3D , quindi posso immaginare che tutto sommato la sua realizzazione non sia poi così tanto critica da escludere del tutto la possibilità di poter realizzare in proprio qualcosa di simile senza per questo poter disporre di grandi risorse tecnologiche e sopratutto economiche.
Ho studiato per mesi questo prodotto e sopratutto mi sono concentrato per potermi spiegare come questo potesse funzionare e sopratutto vantare prestazioni veramente eccezionali in termini di sensibilità, anche se paragonate a grandi camere a ionizzazione come ad esempio quella progettata da team di theremino. Infatti il costruttore dichiara un pulse rate di ben 12 cpm ±10% at 100 Bq//m^3.
Il principio di funzionamento in grandi linee è il seguente:
Viene apposto in una superfice predefinita una tensione di polarizzazione di circa 1500Vdc, questa tensione crea un un forte campo elettrico capace di attrarre la progenie del radon: Po-218, Pb-214, Bi-214 e Po-214. dirottandola in un punto ben preciso dove è stato posizionato un piccolo sensore di radiazione a semiconduttore, ovvero un opportuno diodo PIN che è stato anche "scoperchiato" del suo involucro superiore per fare in modo che possa essere raggiunto anche dalle radiazioni alfa che in caso contrario non riuscirebbero ad arrivare alla "depletion Zone" del diodo pin, il quale in questo contesto può rilevare continuamente la radiazione dei campioni raccolti emettendo per ogni impatto un impulso elettrico dell'ordine dei millivols.
Le caratteristiche complete del sensore Teviso RA14 B-EK possono essere scaricate direttamente dal sito web del costruttore:
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Maurizio
contatoregeiger.net
Outline Dimensions L x W x H (in millimeters): 33.0 x 23.0 x 10.0