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Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 10/07/2017, 20:41
da osvaldoferrari
Articolo sul Corriere della Sera
ITALIANS
Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi
LUNEDÌ 10 LUGLIO 2017

Da vari anni, nel Porto di Genova, va in scena il teatrino dei “container radioattivi”. Si tratta di container con prodotti metallici, provenienti dall’estero, che vanno controllati da personale qualificato al fine di verificare l’assenza di radioattività. Lo prevede la legge. Nel passato, infatti, ci sono stati dei casi, anche se rari, di materiale metallico contaminato o con presenza di sorgenti radioattive dismesse (anche se in assenza di rischi significativi). Fin qui tutto quadra. Il problema è che chi, esperto del settore, con il monopolio dei controlli e giro d’affari milionario, ha ingannato per anni maestranze, media e soggetti istituzionali, spesso incompetenti e approssimativi, con un terrorismo informativo che spazia dalla bomba di Hiroshima al disastro di Chernobyl. I container, che di norma non devono presentare alcun rischio di radioattività, finiscono per diventare sistematicamente, per alcuni media, dei container “potenzialmente radioattivi”. E’ così che una “normale” radioattività di tipo naturale individuata magari in un carico di piastrelle (caricate insieme al materiale metallico) diventa il pericolo primario per i lavoratori e la popolazione. Perché, ci si chiede, questa falsa informazione? Per creare un problema che di fatto non esiste. Cosa facile perché riguarda una materia pressoché ignorata ad ogni livello. Mettersi in mostra significa poi, al momento opportuno, screditare in qualche modo la concorrenza. I giornali (non solo quelli locali) escono con titoli cubitali in prima pagina e innescano un terrorismo psicologico per un rischio che non esiste. Perché l’origine della debole radioattività è magari determinata dalla presenza nel carico di vasi in ceramica. Tutti abbiamo in casa qualche materiale debolmente radioattivo, dai sanitari alle piastrelle, dalle mattonelle per barbeque a un’ottica; tutti viviamo in un campo di radiazioni. Ma siamo smpre nel campo della "non rilevanza".
Giovanni B. Carbone, [email protected]

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Re: Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 10/07/2017, 21:24
da zoomx
Per un attimo mi era sembrato si trattasse di un articolo pubblicato, perla rara fra quanto si pubblica di solito. Invece si tratta di una lettera al blog di Severgnini.
Almeno è stata publlicata.

Re: Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 10/07/2017, 22:18
da Neutrino
Il contenuto dell'articolo non mi trova molto d'accordo.
Il porto di Genova è il primo porto italiano sia per superficie che per movimentazione di container, tanto da registrare nel 2016 il record di 2,3 milioni di Teu (1 Teu = 40 m cubi circa).
Con una simile mole di traffico proveniente da ogni angolo del mondo, è inevitabile il verificarsi di situazioni di allerta e rinvenimento.
Inoltre, ricordo che sempre i porti liguri (ma anche porti nazionali hanno seguito tale linea...vedi Trieste e altri) si sono dotati da almeno 14 anni di portali di prima allerta e ritengo pertanto sia normale che il buon controllo sommato all'alta movimentazione di merci....riconduca a frequenti allerte.
Tanto per fare un esempio, (di cui si è parlato anche all'ultimo congresso nazionale Airp) nel 2010 venne rinvenuto materiale con Co60 con attività di 120 Gbq all'interno di un container di rottami di rame, proveniente dagli Emirati Arabi e destinato ad una fonderia in provincia di Alessandria.
Quindi altro che materiale debolmente radioattivo!

Re: Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 11/07/2017, 7:49
da zoomx
La tesi della lettera (non è un articolo!) credo sia il fatto che si tratti di un fatto normale e non da allarmismo. Le allerte ovviamente ci sono, altrimenti non ci sarebbero i rivelatori, ma non è che ogni giorno arriva materiale fortemente radioattivo. Altrimenti dovremmo dire lo stesso degli impianti di smaltimento rifiuti.

Re: Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 11/07/2017, 9:11
da cicastol
Come sempre la verità sta nel mezzo, è pur vero che ,grazie a Dio, saltuariamente a distanza di anni ogni tanto salta fuori qualcosa di radiologicamente rilevante, ma per i mesi (e sono parecchi..) in cui non viene rilevato nulla (ricordiamo che ormai i portali sono in quasi tutti i porti, di partenza e arrivo) tecnici e relativi giornalai ci marciano sopra con la classica frase ad effetto "STRAGE SFIORATA" et similia per ogni minima caxxata.
I primi devono giustificare i costi sicuramente esorbitanti, che, come normalmente avviene da noi, per buon uso e costume italico verranno stragonfiati per arricchire qualcuno e per mantenere qualche "tecnico", magari di una società privata che si è aggiudicata l'appalto tramite le solite amicizie ben inserite.....
I secondi, cioè i giornalai, ormai sono tutti con l'acqua alla gola e qualsiasi cosa, anche insignificante è buona per fare l'articoletto infarcito di idiozie per sporcare la carta , brutta cosa doversi inventare qualcosa da scrivere tutti i giorni per portare a casa lo stipendio...... :lol:

Re: Porto di Genova: l’inganno dei container radioattivi

Inviato: 11/07/2017, 9:35
da Neutrino
Negli impianti di conferimento di rifiuti, i rinvenimenti sono molto più frequenti di quello che un non addetto ai lavori possa immaginare (a tal proposito basta informarsi con una qualsiasi Arpa!), ma la presenza di una sorgente orfana all'interno di un compattatore é un discorso ben diverso da una eventuale problematica presente in un carico di una nave mercantile.
Articolo o lettera poco cambia!
In merito alla risposta di zoomx, forse non abbiamo letto lo stesso documento...perché in quello che ha postato Osvaldo Ferrari viene esposta una tesi al limite dell'accusa cito:
"Il problema è che chi, esperto del settore, con il monopolio dei controlli e giro d’affari milionario, ha ingannato per anni maestranze, media e soggetti istituzionali, spesso incompetenti e approssimativi.."
Ognuno é libero di scrivere quello che pensa (assumendosene le responsabilità), ma questa frase non la condivido assolutamente!
I portali non si attivano in presenza di un "fatto normale" o meglio in una situazione priva di rilevanza sanitaria....ma in presenza di una situazione anomala....se no che senso avrebbero?
Poi che ci sia ignoranza in materia e che questo crei allarmismi ingiustificati, è purtroppo un film già visto.