.
Ho fatto alcune prove con il RadonEye e devo dire che mi ha sorpreso per le sue prestazioni.
La prima domanda che mi sono posto è quale è la sua
rapidità nel segnalare una situazione di pericolo ed, inversamente, con quanta rapidità ritorna alla normalità, quando la situazione critica cessa.
Per testarlo ho inserito lo strumentino dentro un ambiente isolato, l’ho lasciato stabilizzare e poi ho inserito all’interno del contenitore una lancetta di orologio trattata con vernice al Radio226.
MVC-430F.JPG
La segnalazione del Radon è immediatamente passata dai “normali” 130 Bq/mc ad oltre 3600 !
Ho lasciato che si raggiungesse un equilibrio con questi livelli di concentrazione, poi ho tolto la lancetta radioattiva. Nel giro di poco più di un’ora il valore si era di nuovo normalizzato allo standard.
La mia conclusione è che il dispositivo dispone di una notevole rapidità di rilevazione e, considerando che la normale soglia di allarme è consigliata in 150 Bq/mc., l’intervento è veramente tempestivo e tale da lasciare ben poco margine all’eventuale danno biologico.
Altra situazione che volevo verificare è la
prevenzione di eventuali situazioni anomale di misurazione, tali da poter compromettere la veridicità della risposta.
Sappiamo che lo strumento funziona in base all’aria che entra all’interno della camera di ionizzazione, ma allora cosa succede se un qualsiasi ostacolo dovesse rallentare o bloccare questo flusso ?
Messo il misuratore dentro ad un sacchetto ermetico, sono stato a guardare cosa succedeva.
Dopo poco è comparsa una bella scritta di avvertimento, molto esplicativa: le finestrelle devono restare aperte !
MVC-433F.JPG
La mia curiosità, a questo punto, è come fa lo strumento ad accorgersi che il flusso di aria è ostacolato, cosa sente ? Non può essere una bandierina come nelle caldaie a gas, il flusso non è abbastanza potente, ed allora cosa fa scattare la segnalazione di errore ?
Altra mia curiosità è:
cosa succede in un ambiente in cui il radon non può più entrare ?
In altre parole, se il Radon non può rinnovarsi, il nostro strumentino cosa misura ?
Per questa prova ho utilizzato un contenitore si ermetico, ma con un buon volume interno, tale che il RadonEye possa continuare ad analizzare l’aria indisturbato. Nel nostro caso la camera di ionizzazione ha un volume di 200 ml, contro quasi 3000 ml. della cella di contenimento.
MVC-426F.JPG
L’andamento della misurazione è facilmente comprensibile se rammentiamo le modalità di trasmutazione del Radon222 e la durata della sua emivita in 3,8 giorni.
Nel momento in cui noi sigilliamo l’ambiente, l’aria al suo interno contiene già una certa quantità di radon e di suoi derivati, ma questi non possono più venir incrementati, anzi, degradano inesorabilmente verso il Piombo210 e poi verso il Pb206, quindi verso la NON radioattività.
MVC-438F.JPG
La prova è durata un paio di giorni, la concentrazione del Radon è passata dai normali 130 Bq/mc ai 25 Bq/mc., poi mi sono stancato ed ho interrotto per dedicarmi ad altre mie curiosità, ma è evidente che lasciando continuare l’esperimento, in pochi giorni il livello del Radon e dei suoi “figli” sarebbe inesorabilmente calato ed alla fine sarebbe rimasto solo Piombo210, bello e tranquillo per alcune decine di anni.
In conclusione, le prove fatte mi hanno pienamente soddisfatto, l’unico rosghino che mi resta è come diavolo fa il RadonEye a capire che gli avevo tappato l’ingresso, ma questa è un’altra storia.

Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.