Fluke PM3370B Combiscope 60 MHz
Inviato: 07/08/2018, 8:10
Si tratta di un oscilloscopio (il più piccolo della serie Combiscope) con la possibilità di doppio funzionamento: come classico oscilloscopio analogico oppure a campionamento digitale; il passaggio da una modalità all'altra avviene tramite un semplice pulsante.
L'esemplare di cui tratterò nei prossimi post, è stato acquistato da Batcaius per le sue prove di spettrometria. Purtroppo, durante il trasporto ha subito alcuni lievi danni a dei supporti in plastica che boccano il tubo catodico (riparati mediante colla polimetacrilica) e presentava il problema di un anomalo riscaldamento dopo qualche tempo dall'accensione, tanto che lo strumento andava in protezione e si spegneva.
Ad un primo esame e dopo aver fatto compiere allo strumento la routine di autotest, non risulta nulla di anomalo, anche le tensioni in uscita dal circuito di alimentazione erano corrette e nei parametri previsti.....solo dopo svariate sessioni di prova, mi sono accorto che la ventola preposta a creare il flusso d'aria per il raffreddamento dei circuiti, a volte si bloccava o non girava alla velocità prevista. Dopo averla smontata dalla sede (procedere con cautela, tutte le parti sono tenute in sede da ganci in plastica che si possono rompere facilmente), una verifica manuale evidenziava un problema ai cuscinetti/bronzine della stessa. Una breve ricerca ed ecco trovato un ricambio adeguato: la ventola ha dimensioni 80 x 80 mm con uno spessore di 25 mm, tensione di lavoro 24 volt (poi, in realtà viene fatta lavorare a 18 volt per ridurre il rumore).
Ventola originale, smontata.
Questa è la ventola sostitutiva, di pari caratteristiche.
Il connettore della vecchia ventola è stato recuperato lasciando due piccoli spezzoni di filo, saldati alla nuova ventola ed isolati con due piccoli pezzetti di termorestringente.
Lo strumento è stato lasciato acceso per una giornata intera, con un segnale applicato agli ingressi, e non ha dato segni di spegnimento od altri problemi.
Una verifica, con un termometro ad infrarossi (di quelli a pistola per capirsi), su vari punti dei circuiti, ha comunque fatto emergere che questo strumento lavora al limite delle temperature sopportate dai vari componenti, provocando sicuramente degli stress (cosa riscontrata anche in alcuni forum sul web), con la possibilità che si verifichino dei guasti futuri. Non voglio discutere sulla progettazione dello strumento, ma ho provveduto ad una soluzione.
Visto che lo spazio interno non manca, ho pensato di inserire un paio di ventole supplementari nei punti dove si sviluppava maggior calore.
Quì, ad esempio, ne vediamo una; le ventole sono di recupero che avevo nei miei cassetti e sono tutte a 12 volt. Per non dover prelevare tensioni dall'alimentatore dell'oscilloscopio e per semplificare la cosa, ho utilizzato un piccolo alimentatore di tipo brick-wall, di provenienza inglese e quindi con la spina a lame (ed inutilizzabile se non con un adattatore); su queste ho saldato due fili, isolati poi con la solita termorestringente e prelevato i 230 volt dall'interruttore di accensione dllo strumento.
I 12 volt in uscita alimentano le due ventole aggiunte. I vari cavi sono stati inseriti, a protezione, in spezzoni di guaina vetrosiliconica.
Nelle foto non si vedono, ma i due ADC (Convertitori analogico digitali) sono stati equipaggati con due alette di raffreddamento, fissate agli stessi mediante apposita colla termica.
Il piccolo alimentatorino ha trovato posto in un vano presente sul fondo dello strumento che sembrava fatto apposta dato che vi entra a pennello. Per sicurezza ho comunque messo un pò di colla a caldo che ne impedisca movimenti.