Dentro la polvere
Inviato: 27/10/2015, 17:59
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Tutto è iniziato per caso.
Avevo lasciato dei vetrini per microscopia sul tavolo da lavoro senza proteggerli dalla polvere. Sui vetrini c’era della semplice cellulosa, dei filtri che giorni prima non avevano rivelato nulla di particolare e che quindi avevo dimenticato.
Volevo provare il microscopio a fluorescenza che stavo per vendere ad un amico ed ho riguardato i vetrini in fluorescenza.
Con sorpresa ho notato fra le fibre della cellulosa delle particelle auto fluorescenti, particelle che non avevo notato precedentemente e che quindi si erano spontaneamente depositate sui filtri lasciati allo scoperto.
Non sono poi moltissime le sostanze che in modo autonomo possono emettere fluorescenza senza prima essere trattate con fluorocromi.
Generalmente si comportano in questo modo alcune sostanze radioattive, ma non mi aspettavo di trovarle così diffuse. Va bene che nel mio laboratorio vi sono diversi minerali radioattivi che utilizzo e che tengo in deposito e che mi costringono ad un controllo regolare ed a decontaminazioni almeno due volte l’anno, ma non mi aspettavo di ritrovarmi delle particelle radioattive a spasso per l’aria assieme alla comune polvere.
Rifaccio allora un controllo ambientale, per prima cosa una verifica del livello del Radon, o meglio, dei suoi diretti discendenti.
Una prima prova di controllo in bianco, lasciando l’aspiratore per un’ora all’aperto, mi da un fondo di 0,7 CPM (impulsi al minuto).
Rifaccio la stessa prova, ma questa volta sul mio tavolo di lavoro, con l’aspiratore acceso ancora per una ora. Messo il filtro sotto la sonda scintillatrice per radiazioni Alfa rilevo una emissione nei primi 10 minuti di oltre 11,1 CPM, il triplo rispetto alle altre stanze della mia casa.
Ho quindi la conferma che in questi giorni la mia stanza è notevolmente contaminata a livello radioattivo.
Resta ora da vedere se ritrovo sul filtro le particelle che per puro caso avevo già notato.
Tagliato il filtro in parti uguali preparo vari vetrini, uno con fluorocromo eccitatore a base di Fluorescina, uno con Arancio Acridina e l’altro con sola acqua distillata.
Esaminati i campioni con eccitazione in luce blu a 460 nm ritrovo subito le particelle che mi avevano allarmato. Frammiste alle fibre di cellulosa vi erano decine di corpuscoli molto più luminescenti del fondo e della stessa cellulosa, pur se eccitata dai fluorocromi.
Anche la natura delle particelle non lasciava dubbi, certamente erano costituite da polveri di minerali a base di uranio e normalmente presenti fra i miei campioni: Autunite e Uranocircite in prevalenza.
Sul metodo di ricerca va osservato che la filtrazione forzata dell’aria che già attuavo per la ricerca dei discendenti del Radon è indicata anche per la ricerca delle micro polveri radioattive e che un fondo leggermente fluorescente per la aggiunta di fluorocromi rende la ricerca delle luminose particelle molto più facile piuttosto che il buio assoluto della sola cellulosa non trattata.
Traiamo ora delle conclusioni da queste osservazioni.
Io non sono ne un ricercatore, ne un esperto di radioattività, ma solo un curioso osservatore. Come tale ho semplicemente esposto quello che ho visto, di conseguenza mi devo astenere dal fare deduzioni o commenti scientifici che non mi spettano.
Ma sicuramente ho imparato a rispettare sempre di più i minerali radioattivi: già da tempo avevo messo in evidenza il pericolo dato dalla emissione ed accumulo di radon da parte delle nostre collezioni di minerali, ma anche di vecchi orologi e di altri comuni ed insospettabili oggetti.
Ora la presa d’atto della esistenza di micro particelle radioattive sospese nell’aria rende ancora più necessaria una particolare attenzione a certi nostri hobby.
Concludo allora con una raccomandazione a tutti i collezionisti di minerali o di vecchi orologi, di ceramiche liberty o di sopramobili dei nostri nonni, a controllare la loro collezione con un sensibile rilevatore di radioattività e, nel caso, a prendere gli opportuni provvedimenti per la decontaminazione.
Tutto è iniziato per caso.
Avevo lasciato dei vetrini per microscopia sul tavolo da lavoro senza proteggerli dalla polvere. Sui vetrini c’era della semplice cellulosa, dei filtri che giorni prima non avevano rivelato nulla di particolare e che quindi avevo dimenticato.
Volevo provare il microscopio a fluorescenza che stavo per vendere ad un amico ed ho riguardato i vetrini in fluorescenza.
Con sorpresa ho notato fra le fibre della cellulosa delle particelle auto fluorescenti, particelle che non avevo notato precedentemente e che quindi si erano spontaneamente depositate sui filtri lasciati allo scoperto.
Non sono poi moltissime le sostanze che in modo autonomo possono emettere fluorescenza senza prima essere trattate con fluorocromi.
Generalmente si comportano in questo modo alcune sostanze radioattive, ma non mi aspettavo di trovarle così diffuse. Va bene che nel mio laboratorio vi sono diversi minerali radioattivi che utilizzo e che tengo in deposito e che mi costringono ad un controllo regolare ed a decontaminazioni almeno due volte l’anno, ma non mi aspettavo di ritrovarmi delle particelle radioattive a spasso per l’aria assieme alla comune polvere.
Rifaccio allora un controllo ambientale, per prima cosa una verifica del livello del Radon, o meglio, dei suoi diretti discendenti.
Una prima prova di controllo in bianco, lasciando l’aspiratore per un’ora all’aperto, mi da un fondo di 0,7 CPM (impulsi al minuto).
Rifaccio la stessa prova, ma questa volta sul mio tavolo di lavoro, con l’aspiratore acceso ancora per una ora. Messo il filtro sotto la sonda scintillatrice per radiazioni Alfa rilevo una emissione nei primi 10 minuti di oltre 11,1 CPM, il triplo rispetto alle altre stanze della mia casa.
Ho quindi la conferma che in questi giorni la mia stanza è notevolmente contaminata a livello radioattivo.
Resta ora da vedere se ritrovo sul filtro le particelle che per puro caso avevo già notato.
Tagliato il filtro in parti uguali preparo vari vetrini, uno con fluorocromo eccitatore a base di Fluorescina, uno con Arancio Acridina e l’altro con sola acqua distillata.
Esaminati i campioni con eccitazione in luce blu a 460 nm ritrovo subito le particelle che mi avevano allarmato. Frammiste alle fibre di cellulosa vi erano decine di corpuscoli molto più luminescenti del fondo e della stessa cellulosa, pur se eccitata dai fluorocromi.
Anche la natura delle particelle non lasciava dubbi, certamente erano costituite da polveri di minerali a base di uranio e normalmente presenti fra i miei campioni: Autunite e Uranocircite in prevalenza.
Sul metodo di ricerca va osservato che la filtrazione forzata dell’aria che già attuavo per la ricerca dei discendenti del Radon è indicata anche per la ricerca delle micro polveri radioattive e che un fondo leggermente fluorescente per la aggiunta di fluorocromi rende la ricerca delle luminose particelle molto più facile piuttosto che il buio assoluto della sola cellulosa non trattata.
Traiamo ora delle conclusioni da queste osservazioni.
Io non sono ne un ricercatore, ne un esperto di radioattività, ma solo un curioso osservatore. Come tale ho semplicemente esposto quello che ho visto, di conseguenza mi devo astenere dal fare deduzioni o commenti scientifici che non mi spettano.
Ma sicuramente ho imparato a rispettare sempre di più i minerali radioattivi: già da tempo avevo messo in evidenza il pericolo dato dalla emissione ed accumulo di radon da parte delle nostre collezioni di minerali, ma anche di vecchi orologi e di altri comuni ed insospettabili oggetti.
Ora la presa d’atto della esistenza di micro particelle radioattive sospese nell’aria rende ancora più necessaria una particolare attenzione a certi nostri hobby.
Concludo allora con una raccomandazione a tutti i collezionisti di minerali o di vecchi orologi, di ceramiche liberty o di sopramobili dei nostri nonni, a controllare la loro collezione con un sensibile rilevatore di radioattività e, nel caso, a prendere gli opportuni provvedimenti per la decontaminazione.