Il Micro Geiger per Android
Inviato: 14/12/2015, 22:55
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Tante sono le applicazioni per ottenere dal nostro cellulare la funzione di contatore geiger.
Molte di queste utilizzano come elemento sensore la stessa fotocamera, impedendo l’accesso alla luce e, nella convinzione, che in quelle condizioni il sensore divenga sensibile alle radiazioni ionizzanti.
In realtà, il sensore della fotocamera è sensibile a tutto: luce, campi magnetici, radiazioni, campi elettrici, temperatura, forse anche alla qualità dell’aria ed allo smog !
Sono quindi programmi che danno si dei numeri, ma nulla di più. Nessuno vi può garantire che quei valori che leggete si riferiscano ad una radioattività presente e non ad un campo elettrico o ad altro ancora.
Poi ho visto delle applicazioni che entrano nel cellulare dalla presa microfonica con degli impulsi audio che sono direttamente conseguenti ad un conteggio reale, eseguito da un reale tubo Geiger.
Qui la cosa è molto più seria, esiste un reale sensore, esiste un vero sistema di alimentazione per generare l’alta tensione necessaria e con la dovuta stabilità, vi è un circuito rivelatore che seleziona ed amplifica gli impulsi ricevuti, trasformandoli in impulsi audio validi per la successiva elaborazione del nostro smartphone.
Qui il vero problema è un altro, quello di rendere la sonda il più possibile miniaturizzata, rendendo minimo il volume occupato da elettronica e pila e, al contrario, rendere massima la superficie captante della radioattività.
Oggi mi è arrivata una nuova applicazione per il mio Samsung, si chiama Micro Geiger ed è stata progettata da una ditta italiana: [External Link Removed for Guests]
Ho acquistato questo strumento per pura curiosità, volevo vedere “quanto ci azzeccano” come diceva un noto magistrato dei tempi della caccia alle streghe.
La parte hardware è ridotta ad uno scatolino di 12x4x2 cm. con una fessura laterale per scoprire il tubo Geiger, un M4011 in vetro per beta e gamma.
Naturalmente non si può resistere senza guardare come è fatto “dentro”, per cui apriamo la scatolina e troviamo una unica misera piletta che alimenta il tutto. La circuiteria è tutta in tecnologia SMT per cui con la mia vista lascio perdere i particolari e mi fido, ma guardando anche con tre paia di occhiali, mi sembra tutto molto pulito ed ordinato
Il software, prodotto dalla stessa ditta, è reperibile oltre che sul sito del progettista, anche sui normali distributori di software Android.
Nella immagine precedente si vede una fase della misurazione: il grosso quadrante indica i CPM rilevati e precisamente quelli della misura in corso con la lancetta rossa e quelli mediati (media progressiva) con la lancetta grigia.
Sotto al quadrante vi è una riga scorrevole che indica il tempo di campionamento e, ancora sotto, il valore della misurazione in CPM o, a scelta, in microSv.
Poi naturalmente vi sono disponibili grafici, dati, tempi di misurazione ed i tanti dati che l’utilizzo dello smartphone ci consente.
Ma la curiosità a questo punto impone di eseguire dei test sia sulla linearità di risposta della sonda utilizzata, sia sulla sua precisione a varie intensità di radiazione.
Il metodo che ho utilizzato è quello già ben collaudato delle mie “Prove su strada”, confrontando la curva ideale e teorica (linea blu) con quella reale dello strumento in prova (linea rossa).
Tanto più le due curve coincidono, migliore è la risposta della strumentazione in prova.
Linearità di risposta:
Credo che il commento sia inutile: i valori ottenuti sono molto simili a quelli aspettati per cui, entro la gamma testata, la risposta del tubo Geiger è ottima.
Per oggi basta così, domani farò il test della precisione e le conclusioni
Tante sono le applicazioni per ottenere dal nostro cellulare la funzione di contatore geiger.
Molte di queste utilizzano come elemento sensore la stessa fotocamera, impedendo l’accesso alla luce e, nella convinzione, che in quelle condizioni il sensore divenga sensibile alle radiazioni ionizzanti.
In realtà, il sensore della fotocamera è sensibile a tutto: luce, campi magnetici, radiazioni, campi elettrici, temperatura, forse anche alla qualità dell’aria ed allo smog !
Sono quindi programmi che danno si dei numeri, ma nulla di più. Nessuno vi può garantire che quei valori che leggete si riferiscano ad una radioattività presente e non ad un campo elettrico o ad altro ancora.
Poi ho visto delle applicazioni che entrano nel cellulare dalla presa microfonica con degli impulsi audio che sono direttamente conseguenti ad un conteggio reale, eseguito da un reale tubo Geiger.
Qui la cosa è molto più seria, esiste un reale sensore, esiste un vero sistema di alimentazione per generare l’alta tensione necessaria e con la dovuta stabilità, vi è un circuito rivelatore che seleziona ed amplifica gli impulsi ricevuti, trasformandoli in impulsi audio validi per la successiva elaborazione del nostro smartphone.
Qui il vero problema è un altro, quello di rendere la sonda il più possibile miniaturizzata, rendendo minimo il volume occupato da elettronica e pila e, al contrario, rendere massima la superficie captante della radioattività.
Oggi mi è arrivata una nuova applicazione per il mio Samsung, si chiama Micro Geiger ed è stata progettata da una ditta italiana: [External Link Removed for Guests]
Ho acquistato questo strumento per pura curiosità, volevo vedere “quanto ci azzeccano” come diceva un noto magistrato dei tempi della caccia alle streghe.
La parte hardware è ridotta ad uno scatolino di 12x4x2 cm. con una fessura laterale per scoprire il tubo Geiger, un M4011 in vetro per beta e gamma.
Naturalmente non si può resistere senza guardare come è fatto “dentro”, per cui apriamo la scatolina e troviamo una unica misera piletta che alimenta il tutto. La circuiteria è tutta in tecnologia SMT per cui con la mia vista lascio perdere i particolari e mi fido, ma guardando anche con tre paia di occhiali, mi sembra tutto molto pulito ed ordinato
Il software, prodotto dalla stessa ditta, è reperibile oltre che sul sito del progettista, anche sui normali distributori di software Android.
Nella immagine precedente si vede una fase della misurazione: il grosso quadrante indica i CPM rilevati e precisamente quelli della misura in corso con la lancetta rossa e quelli mediati (media progressiva) con la lancetta grigia.
Sotto al quadrante vi è una riga scorrevole che indica il tempo di campionamento e, ancora sotto, il valore della misurazione in CPM o, a scelta, in microSv.
Poi naturalmente vi sono disponibili grafici, dati, tempi di misurazione ed i tanti dati che l’utilizzo dello smartphone ci consente.
Ma la curiosità a questo punto impone di eseguire dei test sia sulla linearità di risposta della sonda utilizzata, sia sulla sua precisione a varie intensità di radiazione.
Il metodo che ho utilizzato è quello già ben collaudato delle mie “Prove su strada”, confrontando la curva ideale e teorica (linea blu) con quella reale dello strumento in prova (linea rossa).
Tanto più le due curve coincidono, migliore è la risposta della strumentazione in prova.
Linearità di risposta:
Credo che il commento sia inutile: i valori ottenuti sono molto simili a quelli aspettati per cui, entro la gamma testata, la risposta del tubo Geiger è ottima.
Per oggi basta così, domani farò il test della precisione e le conclusioni