Operazione Babilonia

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Emiliano
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Operazione Babilonia

Messaggio da Emiliano » 30/06/2016, 21:30

L'operazione Babilonia (a volte chiamata: operazione Opera, in ebraico: מבצע אופרה, Mivtza Opera ) del 7 giugno 1981 fu un attacco aereo a sorpresa da parte di Israele che distrusse il reattore nucleare iracheno di Osiraq (in iracheno: Tammuz 1), già danneggiato dall'aviazione militare iraniana l'anno precedente, nel corso della guerra Iran-Iraq.

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Nel 1970 l’Iraq chiese alla Francia l’acquisto di un reattore per la produzione di plutonio simile a quello utilizzato nel programma nucleare francese. In aggiunta al reattore, vi fu anche la richiesta per l’impianto di reprocessing per recuperare il plutonio prodotto, ma la Francia acconsentì solo di costruire un reattore di ricerca con laboratori associati. Fu così che nacque ad Osiraq il reattore da 40 megawatt ad acqua leggera. Battezzato dai francesi Osiride, fu poi fuso con Iraq, dando così origine al nome. Il 30 settembre 1980 due Boeing F-4E Phantom II iraniani, parte di un gruppo più ampio di aerei attaccanti, colpirono la facility, segnalando lievi danni al reattore. Quando il Mossad confermò l’intenzione dell’Iraq di produrre armi a Osiraq, il governo israeliano decise di attaccare. Per il primo ministro Menachem Begin l’azione militare fu l’unico rimedio consentito. Il raid avrebbe dovuto avvenire prima che il materiale fissile potesse essere inserito nel core, per evitare danni collaretali alla comunità circostante. L’obiettivo era distante: 1.100 km da Israele, e gli equipaggi furono selezionati dall’elite della Heil Ha’avir. Alle 15:55 del 07 giugno 1981 i primi F-15 e F-16 decollarono dalla pista di Etzion IDFAF Base nel sud di Israele. Gli aerei dell’aviazione israeliana avrebbero sorvolato lo spazio aereo giordano, saudita e lo spazio aereo iracheno. Dopo una navigazione BBQ, gli aerei raggiunsero il target alle 17:35 salendo a circa 2.000 m scorgendo così la cupola del reattore illuminata dal sole. Le difese irachene furono colte completamente di sorpresa, aprendo il fuoco troppo tardi. In un minuto e venti secondi, il reattore era in rovina. In una dichiarazione rilasciata dopo il raid, il governo israeliano dichiarò di aver scoperto da “fonti di indiscussa affidabilità” che l’Iraq stava producendo bombe nucleari presso la centrale di Osiraq, e, per questo motivo, Israele aveva avviato un attacco preventivo.
Dopo il raid, Baghdad annunciò che prevedeva la ricostruzione della struttura. Il terzo giorno della campagna aerea Desert Storm, nel gennaio 1991, ben 56 F-16 con bombe non guidate attaccarono il complesso nucleare, che era una delle tre aree più pesantemente difese in Iraq. Il 26 febbraio 1991, giorno 42 della campagna, a seguito di ulteriori attacchi, la Coalizione dichiarò che la capacità di condurre ricerche o capacità di produzione di “weapon grade materials” era stata praticamente soppressa.

Claudio Col immagini AirForceMagazine / BBC

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